Il Btrfs da quel che mi risulta dovrebbe esser disponibile dalla DSM6. Non è un file system plug&play, richiede delle manutenzioni periodiche. Lo vedo indicato più per grossi volumi raid in ambienti gestiti e non per volumi su singolo disco di utenti consumer.
La cartella crittografata consiste in una cartella fisica nascosta e la corrispettiva cartella virtuale, quando montata. L'utente accede sempre alla cartella virtuale mentre il sistema operativo si occupa di codificare e decodificare, a seconda della direzione scrittura/lettura, i dati fra la cartella virtuale e quella fisica. I dati sono presenti sul disco esclusivamente in forma crittografata. Ecco il perché del montaggio generalmente manuali, per evitarne l'accesso in caso di furto del nas o del singolo disco. Quando montata è accessibile a tutti quanti ne abbiano i privilegi, come una qualsiasi cartella, quindi anche a potenziali virus e/o hacker remoti.
Può esser backuppata da backup e replica, non però nella modalità con gestione delle revisioni. Viene backuppata la copia fisica, quella presente sul disco, quindi anche nel backup i dati rimangono crittografati. In caso di necessità bisogna fare il ripristino. Verranno ripristinati i dati in forma crittografata che senza password o certificato rimarranno comunque non accessibili.
Non è possibile proteggersi da cryptovirus. Generalmente agisce come processo, spesso con privilegi elevati, ed ha perciò accesso a tutti i dati come un qualsiasi utente. spesso amministratore. Se il cryptovirus lo becchi sul pc crittograferà i dati, via rete, delle cartelle accessibili a quel pc/utente. Se lo becchi sul nas potenzialmente crittograferà tutto, compreso il disco di backup. Per evitare la crittografica del backup l'unico modo è farlo su disco esterno da tenere collegato al nas solamente per il tempo tecnicamente necessario al backup stesso ... ovviamente assicurandosi che il nas in questo frangente non sia infetto.
sottorete wan/lan: collegandoti al router verifica l'indirizzo ip della wan. A seconda degli ISP, a volte attribuiscono agli utenti
indirizzi privati (es 10.x.x.x, 192.168.x.x 172.16.x.x<>172.31.x.x) che quindi possono sovrapporsi all'indirizzamento scelto dall'utente per la lan interna. Ad esempio TI, a seconda delle configurazioni, usa 192.168.100.x, accade anche con molte chiavette 3/4G